IUS ET SALUS - Periodico online di diritto sanitario e farmaceutico

Integrazione socio-sanitaria

È stato approvato l’11/05/2023 dal Consiglio dei Ministri il Decreto Semplificazioni 2023, ossia il disegno di legge di delega al Governo per la semplificazione dei procedimenti amministrativi e misure in materia farmaceutica e sanitaria. Il disegno di legge rientra tra i provvedimenti utili al conseguimento, previsto per il 31 dicembre 2024, della Missione M1C1-60 del Piano nazionale di ripresa e resilienza, con particolare riguardo alla Riforma 1.9, relativa della pubblica amministrazione.



La quota sanitaria relativa all'assistenza dei soggetti non autosufficienti è posta a carico della ASL di (originaria) appartenenza, la quale deve pertanto provvedere alle esigenze sanitarie dell'assistito, sia direttamente che mediante convenzioni con strutture accreditate; la collocazione in una di tali strutture non esonera la ASL dall'onere di continuare a farsi carico del costo sanitario dell'assistenza e della vigilanza sull'adeguatezza del trattamento praticato.



Il contributo analizza le ricadute applicative della disciplina recata dal Regolamento UE 2017/679 in materia di protezione dei dati personali, nel contesto regolatorio e operativo dell’assistenza sociosanitaria.



Il contributo prende le mosse dalla recente relazione della Corte dei conti - sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato n. 4/2020/G, rubricata “La mobilità sanitaria: l’assistenza transfrontaliera” per fare il punto su una disciplina nazionale che si raccorda strettamente con le fonti del diritto europeo e con le pronunce della Corte di Giustizia in modo particolare. Evidenziando gli intrecci e le interrelazioni sistematiche fra il quadro normativo, le dimensioni del fenomeno e i profili finanziari e contabili, l’autore si sofferma nelle sue conclusioni sul livello delle garanzie assicurate al diritto alla salute del cittadino europeo in un contesto ricco di sfaccettature e peculiarità.



La Corte di Giustizia UE affronta il tema della applicazione del divieto di aiuti di Stato ex art. 107, par. 1, TFUE, in un sistema di previdenza sociale in cui ad erogare le prestazioni sanitarie in regime assicurativo sono organismi pubblici rispetto ai quali occorre verificare la sussistenza e l'impatto di una serie di fattori e requisiti.



L’articolo sostiene la tesi secondo cui quando molti governi sono ancora disposti a commerciare le vite dei soggetti vulnerabili per i guadagni economici dei più ricchi, vi è ancor più bisogno di un approccio basato sui diritti umani nel nostro mondo post- pandemia.



Il presente articolo descrive come, a livello europeo, viene svolto il ruolo di coordinamento delle politiche sanitarie degli Stati membri, ponendo l’attenzione sulle misure poste in atto per rispondere all’emergenza sanitaria. La riflessione sui vari interessi da bilanciare permette di ripensare anche il rapporto tra “principio di precauzione”, scienza e “attività amministrativa di emergenza”.



La natura eccezionale delle norme eurounitarie sull’autorizzazione preventiva all’accesso alle cure all’estero, trasposte nell’ordinamento interno, e il loro tenore letterale impongono un supplementare onere motivazionale in caso di rifiuto della relativa istanza.



È di tutta evidenza l’importanza che assume la questione dell’accesso degli stranieri ai servizi sanitari rispetto al diritto alla salute e al processo di integrazione.



È legittima l’inclusione per due anni dei minori affidati dall’autorità giudiziaria a famiglie ospitanti e i minori in adozione, nella categoria dei soggetti esentati dal pagamento del ticket per l’erogazione di prestazioni sanitarie



Disciplina legislativa della prevenzione, contrasto, recupero dei fenomeni di ludopatia, quale sistema a tutele crescenti ed attuale vigenza della l. 220/2010.



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